Villa Beatrice d’Este sul Monte Gemola

Villa storica

Descrizione

Giorni e orari di apertura:

I sabati, le domeniche e i festivi dalle ore 10 alle ore 18.

Per informazioni:

Telefono:

+39 351 3319351 (numero di telefono attivo nei giorni di apertura della Villa) cioè i sabati,le domeniche e i festivi

+ 39 3479941448 (numero di telefono attivo in tutti gli altri giorni)

e-mail : villabeatricedeste@scatolacultura.it

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Descrizione 

Villa Beatrice, che sorge sul Monte Gemola, porta il nome di una Santa, la Beata Beatrice, qui vissuta tra il 1221 e il 1226.
Sul posto dell'attuale villa sorgeva allora un piccolo cenobio, in precedenza abitato da eremiti, come tanti altri sparsi durante il medioevo nella solitudine degli Euganei.
Beatrice discendeva dall'illustre casata degli Estensi, i quali, prima di trasferirsi a Ferrara, avevano signoria su Este e su parte del territorio padovano. Beatrice prese i voti inizialmente nel piccolo monastero di Santa Margherita di Salarola, tra Monte Cero e Monte Castello: dopo circa un anno e mezzo nel 1221, si trasferì sul Gemola riadattando i resti di un primitivo convento con grande fervore religioso, fino a che la tisi non la portò alla morte nel 1226.

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La fama dell sua santità si sparse rapidamente nella regione e il monastero fu oggetto, per tutto il Duecento, di generose offerte e lasciti: non solo i marchesi d'Este, ma anche popolani e contadini. Essi intendevano propiziarsi grazie per la vita ultraterrena, com'era allora consuetudine.
Nel 1576 le religiose del monastero del Gemola vennero trasferite a Padova e le spoglie di Beatrice traslate nella Chiesa di Santa Sofia. Dopo un periodo di abbandono - di cui non si hanno notizie storiche -
il convento nel 1657 risulta di proprietà di un mercante veneziano (Francesco Ruberto). A tale epoca risale la trasformazione del monastero in villa, sistemazione in seguito non più modificata, tranne per l'antica area cimiteriale, in gran parte sconvolta all'inizio del secolo attuale a seguito della costruzione di una barchessa.

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Il restauro del monumento promosso da Enti Pubblici negli anni '70 e '80 è stato preceduto da accurate ricerche che consentono oggi di intravvedere, all'interno della villa, tracce dell'antico monastero.
Sotto il piazzale antistante - un tempo ripartito in due chiostri - esiste tuttora l'antica pavimentazione in trachite.
Nella barchessa sono visibili parte del pavimento della chiesa primitiva, alcune tombe e la soglia d'ingresso dell'antico monastero.

Alcuni locali al piano della Villa sono stati destinati alla sezione naturalistica del Museo provinciale. In questa sede vengono delineati gli aspetti vegetazionali e faunistici del territorio e della circostante pianura.
La mostra comprende una ricca documentazione fotografica sulla flora, sulla fauna e gli ambienti; parecchi saggi di erbario ed altri reperti vegetali nonché la gran parte degli animali presenti nel territorio, rappresentati da esemplari naturalizzati e conservati in liquido.
La sezione museale naturalistica di Villa Beatrice e del vicino Museo geopaleontologico di Cava Bomba illustrano esaurientemente tutti gli aspetti naturalistici del territorio padovano.

Ultimo aggiornamento: 05/08/2024, 08:45

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